Dott.ssa Silvia Carlucci
Psicologa e psicoterapeuta a Vasto, Lanciano, Chieti

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carlucci.silvia@gmail.com

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) nasce negli anni ’60 ad opera di Beck  e Ellis, terapeuti di formazione psicanalitica impegnati nel trovare un modello di cura efficace per i disturbi d’ansia e depressivi. Solo in un secondo momento avviene l’incontro tra cognitivismo e comportamentismo, attraverso l’integrazione di variabili cognitive con la teoria comportamentale.

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La novità dell’approccio cognitivo-comportamentale, rispetto a quello squisitamente comportamentale, è quello di considerare i comportamenti e le azioni umane non più come la semplice reazione ad uno stimolo ambientale, quanto piuttosto il frutto di pensieri e valutazioni che la persona fa dell’evento. Si viene così a sviluppare il modello ABC dove la spiegazione dei disturbi emotivi è data dalla relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti, a partire da un evento che li innesca.

Negli ultimi anni le numerose ricerche sull’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale hanno permesso da un lato di promuovere la Terapia Cognitivo-Comportamentale come terapia più efficace per la cura dei disturbi d’ansia e depressivi, e dall’altro di portare i clinici ad affinare i protocolli utilizzati, fino ad arrivare allo sviluppo di nuovi modelli teorici di riferimento per la cura di altre tipologie di disturbi, come ad esempio i disturbi di personalità, che la terapia cognitiva standard non riusciva a curare. Seppur dunque caratterizzato da una molteplicità di teorie e modelli di cura differenti, ad oggi, ciò che accomuna tutti gli approcci contenuti della Terapia Cognitivo-Comportamentale sono l’importanza attribuita alla variabile cognitiva (schemi disfunzionali, pensieri) nell’elaborazione dell’informazione e per l’esordio di un disturbo.

I più recenti approcci sviluppati all’interno della TCC sono la Terapia Metacognitiva Interpersonale che è il modello di riferimento per il trattamento dei Disturbi di Personalità, la Terapia Dialettico Comportamentale, la Mindfulness, la Acceptance and Commitment Therapy, la Schema Therapy e la Terapia Funzionale-Analitica.

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Relazione tra la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia metacognitiva interpersonale

La Terapia Cognitivo-Comportamentale negli ultimi anni ha dato moltissime prove di efficacia per la cura dei disturbi d’ansia e depressivi. Proprio grazie alla continua attività di ricerca, la terapia cognitiva si è affacciata, nell’ultimo ventennio, anche alla comprensione e alla cura dei disturbi di personalità, dapprima incurabili attraverso i classici protocolli di cura. E’ in questo contesto che nasce la Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI). La TMI si avvale dei più efficaci protocolli di cura dei sintomi della TCC, insieme ad un’attenzione costante rivolta alla relazione terapeutica e agli schemi interpersonali del paziente.

E’ questa la cornice teorica di riferimento del mio lavoro clinico: la mia formazione quadriennale si è concentrata sull’apprendimento e l’utilizzo dei protocolli di cura più efficaci per la cura dei disturbi d’ansia. L’esperienza clinica e la collaborazione con il Centro di Terapia Metacognitiva Interpersonale di Roma mi ha permesso negli anni di integrare il modello della TCC con il modello TMI ed aprirmi alla cura dei Disturbi di Personalità e Psicotici.

Lo spirito con cui svolgo la mia professione è proprio quello di avvalermi delle conoscenze sviluppate nel corso degli anni a Roma per utilizzare i protocolli di cura più efficaci adattandoli al paziente e al suo mondo interno: ogni individuo ha motivazioni, stati mentali e previsioni sul mondo e sugli altri, unici e peculiari e dunque non riconducibili ad un rigido protocollo di cura.