Dott.ssa Silvia Carlucci
Psicologa e psicoterapeuta a Vasto, Lanciano, Chieti

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carlucci.silvia@gmail.com

Fobie specifiche: sintomi, tipologie e trattamento

Quando parliamo di fobie specifiche ci riferiamo alla paura o al disagio intenso provocato dal venire a contatto con una situazione o uno stimolo specifico e ben circoscritto.

Avere paure specifiche è esperienza comune in tutti noi ma ciò che ne fa una patologia è l’esserne limitati a livello sociale o lavorativo. Così, se ho paura dei leoni ma vivo in Italia, non avrò gravi compromissioni. Se invece sono uno studente di scienze infermieristiche e mi accorgo di avere paura del sangue o delle siringhe, e tutti i giorni durante il tirocinio mi trovo a vivere questo timore associato a malessere estremo, molto probabilmente deciderò di lasciare gli studi o, in maniera funzionale, di cercare una soluzione al problema.

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Come si manifesta una fobia specifica?

Le fobie specifiche si caratterizzano per la presenza di paura marcata e persistente provocata dalla presenza o dall’attesa di essere esposti ad una situazione o ad un oggetto specifico.

L’esposizione allo stimolo provoca una risposta d’ansia e paura che può essere paragonabile a quella che si avverte durante un attacco di panico situazionale.

Nei bambini questo timore può manifestarsi diversamente, sotto forma di pianto, scoppi d’ira, irrigidimento muscolare e con il gesto di aggrapparsi a qualcuno.

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Tipi di fobie specifiche

Animali. Si riferisce alla paura provocata da animali o insetti e esordisce solitamente nell’infanzia.

Ambiente Naturale. Si ha quando la paura è provocata dall’ambiente naturale, ed in particolare da temporali, altezze e acqua.

Sangue-Iniezioni-Ferite. La paura è provocata dall’esposizione a sangue o ferite, dal ricevere un’iniezione o da altre procedure mediche invasive. Questo sottotipo ha un’elevata familiarità ed è caratterizzata da una potente attivazione somatica.

Situazionale. Si ha quando la paura è indotta da circostanze specifiche come utilizzo dei mezzi pubblici, tunnel, ponti, ascensori, luoghi chiusi, volare o guidare. Questo sottotipo esordisce solitamente nell’infanzia o intorno ai 25 anni.

Altro tipo. Comprende tutte quelle circostanze non racchiuse nelle precedenti categorie come, paura o evitamento di tutte quelle situazioni che potrebbero portare a soffocare, vomitare o contrarre una malattia (da non confondere con la paura di contaminazione del Disturbo Ossessivo Compulsivo, dove il timore è più intenso e non circoscritto alla sola situazione di possibile contagio); altre circostanze riguardano lo spazio, ossia il timore di cadere giù se si è lontani da punti di appoggio, e, nei bambini, la paura dei rumori forti o dei personaggi in maschera.

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Il trattamento cognitivo-comportamentale delle fobie specifiche

La fobia specifica va trattata alla stregua di un attacco di panico. Rispetto a questo però, ci si concentra maggiormente sulla parte comportamentale, vale a dire sulle esposizioni all’oggetto o alla situazione che genera ansia e disagio intensi.

L’esposizione può essere fatta in immaginazione e può essere indotta dal terapeuta in seduta; può anche essere visiva: in questo caso si può ad esempio chiedere al paziente di vedere film, video o immagini sugli stimoli temuti, sia durante la seduta che a casa come compito settimanale.

Infine, dove possibile, si può chiedere al paziente di affrontare direttamente la situazione temuta.