L’agorafobia, letteralmente vuol dire paura “Fobia” della piazza del mercato “Agorà”, ma lo si utilizza per indicare la paura che si prova verso ambienti pubblici o spazi aperti.
Il DSM-IV-tr classificava l’agorafobia all’interno del disturbo di panico, quindi come la conseguenza della paura di avere un attacco di panico. Il DSM-V invece la considera ora come una classe diagnostica separata.
L’agorafobia è definita come ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni nei quali potrebbe essere difficile o imbarazzante allontanarsi o nei quali non sarebbe possibile ricevere aiuto nel caso di un attacco di panico inaspettato o situazionale. Le situazioni in cui si ha tipicamente questo timore riguardano l’essere fuori casa da soli, l’essere in mezzo alla folla o in coda, l’essere su un ponte e il viaggiare in autobus, treno o automobile.
Le situazioni vengono evitate oppure sopportate con intenso disagio o con l’ansia di avere un attacco di panico o sintomi tipo panico. Quando le situazioni non vengono evitate viene richiesta la presenza di un compagno per poterle affrontare.
Il disturbo di panico può essere o meno accompagnato da sintomi agorafobici. Mentre non tutti i pazienti che hanno un disturbo di panico sviluppano agorafobia, il 95% dei pazienti agorafobici ha un disturbo di panico in associazione. Il rimanente 5% soffre di un disturbo di panico sotto-soglia.
Il protocollo di trattamento utilizzato è lo stesso del disturbo di panico.